Interventi
Autotrapianto di capelli
Tutto quello che c’è da sapere sull’autotrapianto di capelli
La medicina e la chirurgia estetica sono in grado di aiutare molte persone. Spesso, laddove non vi sia una disfunzione fisica, potrebbe invece esistere un inestetismo. E questo, potrebbe causare gravi disagi psicologici alla persona. Tuttavia, grazie all’unione di scienza e tecnologia, oggi è possibile intervenire anche in modo non invasivo e aiutare chi ne ha bisogno.
Un tema che viene spesso sottovalutato è quello della calvizie – il cui termine specifico è alopecia androgenetica – che coinvolge soprattutto gli uomini. In Europa molti soffrono di alopecia, e su 30 milioni, solo gli uomini italiani raggiungono gli 8 milioni.
Laddove la calvizie dovesse arrivare a rappresentare un inestetismo tale da non sentirsi più a proprio agio con sé stessi, fortunatamente, esiste la soluzione: l’autotrapianto di capelli. Di seguito si illustrerà come funziona, quali tecniche esistono e come si svolge il post-operatorio.
Autotrapianto di capelli: Come funziona
L’autotrapianto (o trapianto) di capelli è un’operazione che mira a contrastare la progressiva e, talvolta, inevitabile caduta dei capelli. Funziona attraverso lo spostamento di piccoli frammenti di cuoio capelluto e delle relative Unità Follicolari (UF) da una zona più folta (zona donatrice), a una zona meno folta e più diradata (zona ricevente).
Le zone della nuca principalmente interessate all’autotrapianto sono tre: quella della linea frontale, quella del centro della nuca, o quella del cosiddetto vertex (conosciuta come “rosa”). Talvolta può succedere che la zona donatrice della nuca non abbia quantità sufficienti di unità follicolari, quindi, li si possono prelevare da altre parti del corpo come le braccia, il petto, le spalle o la barba. In questo ultimo caso l’autotrapianto si definisce ectopico.
Come accennato, grazie alle innovazioni tecnologiche, oggi esistono due modalità di intervento che sono illustrate di seguito.
Tecnica FUT
La tecnica FUT – o Strip Extraction – è una vera e propria pratica chirurgica che consiste nell’asportare un’intera losanga di cuoio capelluto dalla nuca, per poi essere sezionata più volte con il fine di estrarre le Unità Follicolari. Infine, queste saranno re-impiantate nelle zone diradate di interesse.
Questo intervento richiede che venga fatta l’anestesia totale e alla fine, la losanga di cuoio verrà suturata con punti. Al paziente rimarrà una cicatrice permanente, ma l’inestetismo della calvizie verrà notevolmente ridotto. Si specifica, inoltre, che questo intervento non cura la caduta dei capelli.
Tecnica FUE
Questa seconda tecnica rientra nelle competenze della medicina estetica ed è anche quella utilizzata maggiormente. FUE sta per Follicular Unit Extraction e consiste nel prelevare i follicoli dal cuoio capelluto, singolarmente. Dopodiché, questi vengono ripuliti da eventuali residui organici e innestati nuovamente nella zona diradata di interesse.
Questa tecnica è meno invasiva, ma garantisce ugualmente un ottimo risultato. La durata dell’intervento si riduce a poche ore, ed è sufficiente procedere con un’anestesia di tipo locale. Per di più, non lascia cicatrici permanenti e i costi per questo intervento sono più contenuti.
L’unica differenza dalla tecnica precedente è che, in questo caso, qualora la zona della nuca donatrice non fosse sufficiente, potrebbe essere necessario sottoporsi a un’altra seduta per ottenere il risultato desiderato. Ad ogni modo, però, questo intervento si assicura anche come cura contro la caduta dei capelli.
Autotrapianto di capelli: Quando farlo
Per sottoporsi all’autotrapianto di capelli, a prescindere dalla tecnica che si utilizzerà, è necessario – come per tutti gli altri interventi – sottoporsi ad una visita specialistica di consulto in cui il chirurgo valuterà attentamente soprattutto due fattori:
- Età anagrafica: è sconsigliato, infatti, sottoporsi a tale intervento prima dei 30 anni in quanto la ricrescita naturale dei capelli potrebbe generare, dopo l’operazione, una crescita artificiale non omogenea e a chiazze;
- Stato di salute: il proprio cuoio capelluto deve poter essere sano, adatto e pronto a tale intervento, pertanto è necessario che venga sottoposto ad un’attenta analisi svolta da un centro specializzato.
Dopo tale analisi da parte del Dott. Amoroso, si sarà in grado di determinare prima di tutto se l’intervento potrà essere effettuato, poi eventualmente, con quali modalità e con quali tempistiche.
Autotrapianto di capelli: Possibili complicazioni
L’autotrapianto di capelli, sia che si svolga con tecnica FUT, sia con tecnica FUE, rimane pur sempre un’operazione a tutti gli effetti. Pertanto, è doveroso ricordare che, in quanto tale, debba essere svolta solo ed unicamente da mani esperte.
Con la pratica che si è accumulata nel tempo, e le sempre più sofisticate tecnologie è difficile che oggi si verifichino complicazioni durante l’intervento. Tuttavia, una mano inesperta potrebbe incappare nell’errore di prelevare troppe Unità Follicolari e danneggiare, così, la zona donatrice della nuca.
Invece, altre complicanze che non riguardano le abilità del chirurgo, possono ravvisarsi nelle aspettative del paziente. Infatti, come già spiegato, per poter procedere all’intervento è necessario che sussistano i fattori di età anagrafica e di salute. Oltre a questi, l’operazione potrebbe donare risultati differenti anche in base alle disponibilità delle unità follicolari nella zona donatrice e all’ampiezza dell’area calva da ricoprire.
Si ricordi, infine, che lo scopo di tale intervento non è stravolgere l’immagine del paziente. Bensì, ripristinare quella originaria che si è persa con la perdita dei capelli. Quindi, in fase di analisi, sarà opportuno soffermarsi anche sull’impatto psicologico del paziente.
Autotrapianto di capelli: Il post-intervento
Questa operazione presenta un post-intervento un po’ particolare. Il risultato finale, infatti, si vedrà dopo circa 1 anno, ma sarà del tutto normale. Andando ad intervenire su un naturale processo del proprio organismo, ci si deve aspettare che il decorso del post-intervento sia piuttosto lento.
Nei giorni immediatamente successivi all’operazione, il paziente potrà accusare gonfiore e/o la formazione di piccoli grumi di sangue nelle zone di innesto. Per contenere eventuali fastidi o dolori e per assicurare al proprio organismo una ripresa sana e corretta, sarà molto importante seguire attentamente la terapia farmacologica prescritta dal chirurgo.
Inoltre, è previsto che alla terza settimana di post-intervento cadano i capelli trapiantati e sarà del tutto normale. Durante le settimane successive, si inizieranno a vedere i nuovi capelli che saranno sottili e fini, ma che si ispessiranno nel tempo. Tra l’ottavo ed il decimo mese, infine, si noterà una decisa accelerata del processo di crescita che porterà, poi, al risultato finale.